IL SANTUARIO NUOVO

Storia

Di anno in anno si constatava sempre più che il vecchio Santuario era troppo
piccolo per la folla che lo frequentava nei giorni delle festività, e si sentiva
l’esigenza di un luogo più grandioso ed artistico che fosse in qualche modo degno
della fama del prodigio dei fiori che si rinnova perennemente.
Il 29 Maggio 1903 il Sindaco di Bra avvocato Negro, interpellando la volontà
ripetutamente espressa dal popolo e come rappresentante del Municipio,
amministratore del Santuario, promosse la formazione di un Comitato di personalità
braidesi allo scopo preciso di provvedere all'ampliamento del vecchio Santuario e

venne dato l';incarico all'Architetto Conte Carlo Ceppi per la realizzazione di un
adeguato progetto.
Grazie a numerosi doni (fra cui una pisside d'argento donata dal Papa Pio X) il 12
giugno 1933 il Cardinal Arcivescovo Maurilio Fossati impartiva l'ordine di iniziare i
lavori con il progetto esecutivo affidato all'ingegnere Bartolomeo Gallo. Il 7
settembre 1933 benediceva la prima pietra.
Domenica 3 settembre 1978, a distanza di 45 anni dalla posa della prima pietra,
l’Arcivescovo Mons. Anastasio Ballestrero, procedeva alla Consacrazione
dell'altare e alla Dedicazione del Nuovo Santuario, circondato da Parroci, dai
Religiosi della Città, da un gran numero di personalità e pellegrini.
Il Santuario, denominato Santuario Nuovo, è costituito di due corpi adiacenti:
un’aula ottagonale, capace di 500 fedeli, che si prolunga in un corpo a pianta
quadrata che accoglie l’ampio presbiterio e l’abside con La Gloria della Madonna
dei Fiori.
Nella prima cappella di destra si impone la veneratissima statua lignea della
Madonna dei Fiori dello scultore Andreas Moroder di Ortisei, realizzata nel 1944 e
solennemente portata in processione per le vie di Bra l’8 settembre di ogni anno.

Arte

Il Santuario Nuovo, impreziosito da imponenti colonne e rivestito di variegati marmi,
 è affrescato nella cupola del presbiterio da Piero Dalle Ceste, autore anche di una
grande tela dell’abside raffigurante l';apparizione della Vergine Maria a Egidia
Mathis. Pregevoli tele del sei-settecento addobbano le pareti: il Martirio di S.
Stefano, l’Adorazione dei pastori, la Madonna tra San Giovanni e San Rocco
rispettivamente del Molineri, del Claret e del Cairo.

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